Ultimi arrivi

Il teatro italiano conosce negli anni '60 un fiorire di iniziative e di sperimentazioni tutte nuove, tutte all'insegna di un rinnovamento radicale che investe non soltanto le forme e i contenuti, ma il modo stesso e i luoghi e le intenzioni del proporsi al pubblico. Dalle cantine romane al formarsi delle prime cooperative, alla creazione di circuiti alternativi e decentrati, fino ai tentativi dí incontro con le istituzioni (province, regioni), l'itinerario di un'evoluzione «difficile» si ricostruisce da sé, attraverso le testimonianze dirette, momento per momento, spettacolo per spettacolo, di quanti - a partire da Carmelo Bene - ne sono stati e ne sono protagonisti. Non dunque un ripensamento a posteriori o un tentativo di storicizzazione, ma la ricostruzione dall'interno, e fino allo ieri più immediato, di una vicenda quanto mai aperta e pniblematica.Carmelo Bene, Carlo Quartucci, Mario Ricci, Leo e Perla, il Teatro dei 101, la Comunità Teatrale dell'Emilia Romagna, Giancarlo Nannì, Carlo Cecchi, l'Ouroboros, Vasilicò, Memè Perlini, Giorgio Marini, il Carrozzone di Firenze, Remondi e Caporossi, Simone Carelia: ovvero l'avanguardia italiana dai tempi eroici e dissacranti dell'underground all'ultima negazione del teatro concettuale. E poi, «per un catalogo del teatro di ricerca», un'ampia documentazione degli altri gruppi più rappresentativi, estesa anch'essa dagli anni '60 fino alle nuove generazioni e alle ultimissime proposte. A completare il discorso, una serie di strumenti di consultazione, dal rendiconto dettagliato dell'attività di ciascun gruppo, all'identificazione di quegli spettacoli «altri», italiani e stranieri, che hanno costituito dei punti di riferimento per il Nuovo Teatro, alla ricostruzione bibliografica del discorso critico che si è sviluppato in questi anni.
Cerca a catalogo altri titoli simili
Dès leur première rencontre, dans les années 1960, et jusqu'à la disparition de Jerry Grotowski (1933-1999), Peter Brook a saisi l'importance de cet homme extraordinaire et mis en valeur ses choix radicaux. Grâce h des textes, des prises de parole, des témoignages, nous suivons dans ce livre de l'amitié la trajectoire du metteur en scène polonais, de la quête d'une forme " parfaite " à " l'art comme véhicule ". Mais le metteur en scène anglais pointe aussi sa différence, son besoin du public et de l'impureté élisabéthaine. Il ne commente pas, il dialogue avec Grotowski. Toute une vie.
Cerca a catalogo altri titoli simili