Jean-Louis Barrault ha attraversato la storia del teatro francese del XX secolo: dal 1931, anno del suo ingresso presso l’Atelier parigino di Charles Dullin, al 1987, data che segna il suo ritiro dalle scene nei panni di Scaramouche nell’ultimo degli spettacoli da lui diretti, Le théàtre de lafoire. Lo studio del suo percorso artistico ed umano, così come la conoscenza della rete di relazioni ed incontri intessuta con molti dei protagonisti della riforma teatrale novecentesca, permettono di mettere allo scoperto alcuni nodi cruciali della storia del teatro e di aprire nuove prospettive di analisi e di ricerca. Il presente volume non vuole ricostruire nella sua complessità tutta la carriera artistica di Jean-Louis Barrault, ma studiare un filone molto preciso all'interno della sua biografia che tocca soprattutto le origini, e appare presente nei tre mimodrammi che compongono il trittico del suo esordio: Autour d’une mère (1935), Numance (1937), Lafaim (1939) per poi riemergere costante nel tempo. La zona delle origini non sta ad indicare un ambito cronologico, ma piuttosto una zona seminale e sottostante che ha nutrito con continuità il lavoro di Jean-Louis Barrault e che in determinati momenti egli ha scelto di far riaffiorare in maniera più evidente; per esempio nella dimostrazione-spettacolo Le Langage du corps del 1979.L’eccellenza e l’interesse delle origini di Jean-Louis Barrault stanno tutte nel l’eccezionaiità dei suoi maestri e nella straordinaria vivacità degli ambienti politici e culturali in cui è avvenuta la sua formazione: un’esperienza che ha emblematicamente rappresentato la riserva inesauribile delle sue energie d’attore, indipendentemente dalle scelte estetiche compiute nell’arco della sua carriera. Questo libro, essenzialmente, vuole seguire il filo rosso di questa fonte di energia.