Sala del Fregio allegorico

La Sala del Fregio allegorico nel Chiostro minore di Sant’Agostino

Nel cuore del Chiostro minore del complesso di Sant’Agostino, recentemente riaperto grazie a un importante intervento di restauro, è tornata alla luce una stanza decorata da un affascinante fregio allegorico. Si tratta di un esempio unico di decorazione murale ispirata direttamente all’illustrazione libraria simbolica del XVI e XVII secolo.

La sala fa parte dei nuovi ambienti della Biblioteca umanistica dell’Università degli studi di Bergamo.

Un ritrovamento prezioso

I dipinti murali erano stati coperti in epoca imprecisata e sono riemersi solo nel 2021. Un delicato intervento di descialbo, condotto tra il 2023 e il 2024, ha permesso di recuperarli e renderli visibili al pubblico, anche se in parte lacunosi. Le analisi condotte durante il restauro hanno rivelato che le pitture sono state realizzate in due fasi diverse: la prima nella seconda metà del Cinquecento, la seconda nella seconda metà del Seicento.

Il ciclo pittorico

Il fregio si sviluppa su tre pareti della stanza – Nord, Sud ed Est – mentre la parete Ovest è andata distrutta, probabilmente durante il periodo in cui il complesso fu adibito a caserma.

Il ciclo pittorico è articolato attorno a due grandi figure allegoriche centrali: la Giustizia (sulla parete Sud) e la Sapienza (sulla parete Nord). Entrambe sono racchiuse in ovali decorati e circondate da creature simboliche, tra cui animali fantastici e figure mostruose.

Gran parte delle immagini proviene fedelmente dalle incisioni xilografiche del celebre volume Hieroglyphica di Pierio Valeriano (1556). Fanno eccezione due simboli sulla parete Sud – il lupo che si morde la zampa e il gallo che si guarda allo specchio – ispirati invece alle Imprese sacre di Paolo Aresi, pubblicate tra il 1613 e il 1640.

Le figure simboliche del fregio

Parete Nord (con la figura della Sapienza), da sinistra a destra:

  • Oca con un sasso in bocca: simbolo del silenzio opportuno.
  • Lepre: rappresenta umiltà e vigilanza, perché dorme con gli occhi aperti.
  • Centimane (mostro con molte braccia): allegoria del Sole e delle attività molteplici.
  • Sapienza (al centro): figura allegorica dentro un ovale.
  • Ciclope seduto con bastone: accompagnato dall’iscrizione MELIORA PROSPICT, richiama l’idea di aspirare al meglio.
  • Cane: simbolo dello studioso di teologia.
  • Gru con sasso nella zampa: allegoria della vigilanza, a protezione della comunità.

Parete Sud (con la figura della Giustizia), da sinistra a destra:

  • Cigno: simbolo di purezza.
  • Lupo che si morde la zampa: rappresenta il peccatore pentito.
  • Figura mostruosa a sette teste: con l’iscrizione OMNISCIUS, simboleggia l’onniscienza.
  • Giustizia (al centro): figura allegorica dentro un ovale.
  • Sileno: con l’iscrizione DIVINA IN OCCULTO, è allegoria del sapere nascosto, comprensibile solo da chi ne ha gli strumenti.
  • Gallo allo specchio: rappresenta l’introspezione e il controllo dell’ira.
  • Avvoltoio che si squarcia il petto: simbolo del sacrificio di Cristo.

Parete Est: oggetti simbolici, da sinistra a destra:

Su questa parete compaiono due oggetti simbolici racchiusi in ovali circondati da putti e figure mitologiche:

  • Due mani che si lavano: simbolo dell’innocenza.
  • Cuore in fiamme dentro un turibolo: rappresentazione della preghiera ardente.

 

La sala è stata oggetto degli studi di Sonia Maffei e Silvia Massari. I due articoli sono stati pubblicati nel volume Allegorie sacre : lo statuto delle immagini tra predicazione e fede dal Cinquecento al Settecento (a cura di Sonia Maffei e Alice Maniaci) numero monografico della rivista «Fontes» nuova serie, 4, 2023 consultabile in biblioteca.

Il testo sopra riportato è a cura di Valentina Raimondo, conservatrice museale – Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo.