Ultimi arrivi

Due grandi capi militari e politici, l'instancabile lottatore contro la schiavitù e il campione della promozione dell'aborto che poi ne diventa il più strenuo oppositore. Perché riparlare di queste storie, entro il contesto della saggezza? Le grandi personalità, da un lato, sono sempre un modello e motivo d'ispirazione, ma, dall'altro, appaiono come figure troppo lontane dalla nostra realtà, sia per quel che concerne la posizione o le capacità personali che per le condizioni sociali: non abbiamo il compito di salvare la patria, di lottare contro la schiavitù o di abrogare le leggi del paese più potente del mondo. Questo piccolo volume si riferisce alla portata delle sfide - cioè affrontare gli elefanti - e alla nostra capacità di superare noi stessi di fronte a tali obiettivi, quindi non intende essere la vetrina di una grandezza che debba semplicemente essere ammirata dai comuni mortali. Non è neanche uno studio sulla leadership dei potenti o delle personalità singolari. Si tratta invece di uno spunto e uno sprone a riflettere su una capacità comune a tutti, cioè la virtù della prudenza e su alcune delle sue relazioni con le nostre abilità conoscitive ed emozionali. Lo studio di fatti come questi con una prospettiva filosofica sarebbe sterile, se non ci portasse a rivedere le nostre priorità nel contesto personale di oggi. Aristotele rimproverava a Platone che non studiamo etica per sapere cosa è il bene, ma per essere buoni...
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Comunicare non vuol dire semplicemente "parlare" e trasmettere informazioni. Spesso ci si concentra troppo sull'assertività, dimenticando l'ascolto e ancor più la capacità di fare domande. E anche nel caso in cui, all'interno di un'organizzazione, si pongano domande, l'interlocuzione avviene con la presunzione di conoscere già le risposte. A parere di Schein, al contrario, bisognerebbe parlare meno e imparare a fare le domande giuste. Questo atteggiamento, che presuppone una buona disposizione all'ascolto, vale per tutti ma soprattutto per i leader delle organizzazioni. Un buon leader non dovrebbe solo saper orientare, dare direttive ed esprimere valori; dovrebbe anche capire quando è il momento di domandare e di mettersi in ascolto "con umiltà". Porre domande e fermarsi ad ascoltare genera un clima di reciproca fiducia e facilita la comunicazione dal basso verso l'alto, indispensabile nelle organizzazioni. Scrive infatti Schein che "in un mondo sempre più complesso, connesso e culturalmente diversificato non possiamo pensare di comprendere persone di cultura professionale, aziendale e personale diversa. Se non sappiamo fare domande e costruire relazioni fondate sul rispetto reciproco e sulla consapevolezza che l'altro possa essere a conoscenza di cose che potremmo aver bisogno di sapere, non possiamo interagire".
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In un dialogo serrato con il filosofo Leonidas Donskis, Zygmunt Bauman affronta il tema del male nella contemporaneita. Perche se da una parte e indubitabilmente un compagno permanente e inalienabile della condizione umana, dall'altra sono inedite le forme e i modi in cui opera nella sua odierna versione liquefatta. Il male liquido ha una stupefacente capacita di camuffarsi e reclutare al proprio servizio ogni sorta di interesse e desiderio umano, profondamente umano. Lo fa con motivazioni tanto pretestuose quanto difficili da sfatare e confutare. Il piu delle volte il male liquefatto riesce ad apparire non come un mostro, ma come un amico che non vede l'ora di dare una mano. Utilizza come strategia di fondo la tentazione anziche la coercizione. Ha l'impressionante capacita, tipica dei liquidi, di scorrere attorno agli ostacoli che si trovano sul suo cammino. Come ogni liquido, li impregna e li macera fino a eroderli per poi assimilarli nel suo organismo in modo da nutrirlo e accrescerlo ulteriormente. E questa sua capacita, accanto alla elusivita, a rendere cosi arduo lo sforzo di resistergli efficacemente
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La psicologia dello sviluppo come impresa scientifica ha all'incirca cent'anni, ma le domande fondamentali sulla natura della mente infantile vengono poste raramente. n che modo i bambini formano il legame di attaccamento con i propri caregiver? Come apprendono le parole? Nella loro immaginazione, confondono o distinguono chiaramente fantasia e realtà? Come decidono di chi fidarsi? Paul Harris mostra perché queste domande sono importanti, propone risposte convincenti e spiega le incertezze che persistono. Delinea momenti storici significativi, sia noti sia ignorati, ed esplora questioni più ampie relative alla teoria della mente, alla moralità e alle differenze cross-culturali.
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A forceful critique of the social science that has ruled--and damaged--the modern world. The practice of economics, as economists will tell you, is a powerful force for good. Economists are the guardians of the world's economies and financial systems. The applications of economic theory can alleviate poverty, reduce disease, and promote sustainability. While this narrative has been successfully propagated by economists, it belies a more challenging truth: economic interventions, including those economists deem successful, also cause harm. Sometimes the harm is manageable and short-lived. But just as often the harm is deep, enduring, and even irreparable. And too often the harm falls on those least able to survive it. In The Tragic Science, George F. DeMartino says what economists have too long repressed: that economists do great harm even as they aspire to do good. Economist-induced harm, DeMartino shows, results in part from economists' "irreparable ignorance"--from the fact that they know far less than they tend to believe they know--and from disciplinary training that treats the human tolls of economic policies and interventions as simply the costs of promoting social betterment. DeMartino details the complicated nature of economic harm, explores economists' frequent failure to recognize it, and makes a sobering case for professional humility and for genuine respect for those who stand to be harmed by economists' practice. At a moment in history when the economics profession holds enormous power, DeMartino's work demonstrates the downside of its influence and the responsibility facing those who practice the tragic science.
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