Ultimi arrivi

Originally published in 1990, this massive work of scholarship provides an invaluable reference tool for efficient textual investigation to a medieval masterpiece and one of the most significant Middle High German poems. Function words and selected high frequency words with related forms, omitted from many concordances, are given in single verse context in the Verse Concordance. The shorter format offers enough information for most research needs, and certainly enough to indicate where recourse to the text itself is required. While the Key Word in Context (KWIC) concordance is in traditional text-order, headwords in the verse concordance are sorted on neighbouring words to the right to reveal patterns which would otherwise remain undisclosed because of sheer numbers.
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Dopo un'ampia introduzione in cui è ripercorsa l'intera parabola accademica e intellettuale di Gianfranco Contini - dalla formazione giovanile tra Domodossola, Pavia, Torino e Parigi fino agli ultimi, operosi anni -, il volume raccoglie una scelta di ventisei saggi dell'illustre studioso, ognuno preceduto da una breve descrizione della genesi, della fortuna e degli snodi concettuali essenziali. Ai testi più celebri e rivoluzionari (come quelli su Dante, Petrarca, Ariosto, Leopardi, Pascoli, Ungaretti, Montale, Gadda) sono affiancati sia brani di teoria e storia della critica letteraria (che discutono il valore del magistero di De Sanctis, Croce, Longhi), sia pagine più intime e autobiografiche, in cui sono rievocati alcuni degli incontri che hanno segnato e accompagnato Contini nel suo cammino umano e scientifico. Rimasta senza realizzazione la progettata raccolta a cura di Dante Isella, il libro costituisce la prima antologia dell'opera continiana, che consente di apprezzarne le qualità filosofiche e stilistiche, e di inquadrarne il pregio e il significato nel contesto della cultura letteraria italiana ed europea del Novecento.
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Diagrammi, serie temporali, reti, istogrammi... Dieci o quindici anni fa, negli articoli di cinema e musica, di letteratura e arti visive, non si trovava niente di tutto questo. Adesso sì, in abbondanza, e anzi, è proprio quello che distingue immediatamente le digital humanities dalle "altre" discipline umanistiche. In questo libro Franco Moretti riflette su alcune premesse (tacite, a volte forse anche inconsce) di questa nuova prassi d'indagine, nella convinzione che la pratica ha delle fortissime implicazioni teoriche, che guidano, di fatto, il processo di ricerca. "Falso movimento" offre così un bilancio critico, tanto onesto quanto esigente, della svolta detta "quantitativa" nello studio della letteratura, svolta a cui proprio l'autore ha dato un impulso decisivo nei suoi anni a Stanford, fondando nel 2010 il Literary Lab. E la sintesi, allineando gli elementi via via scoperti lungo l'itinerario di ricerca tracciato dai saggi qui raccolti, apre a nuove domande e a "una gran bella scommessa" su un nodo strategico: l'immaginazione scientifica nello studio letterario.
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