Ultimi arrivi

Una presentazione della sociologia destinata a quanti ne affrontano lo studio per la prima volta: l'autore espone in modo chiaro ed efficace i problemi tipici, gli approcci fondamentali e le basi concettuali della disciplina, così come le acquisizioni della ricerca empirica. In questa nuova edizione il volume è stato accuratamente riveduto e aggiornato, grazie soprattutto ai box di approfondimento, che allargano lo sguardo sia su alcune pagine esemplari della letteratura sociologica classica e contemporanea, sia sugli sviluppi recenti della disciplina.
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Il volume spiega come lo sguardo sia un sistema di comunicazione sofisticato, con una fonologia, una morfologia e una semantica. Non solo specchio dell'anima, gli occhi parlano di emozioni, intenzioni, eventi, rapporti di affetto o potere, nessi del discorso, regolano la presa del turno e danno feedback all'interlocutore. Un linguaggio con regole semantiche e di opportunità sociale che indicano con quale sguardo trasmettere un significato, ma anche se e quando farlo. E i significati trasmessi dagli occhi si intrecciano con le altre modalità confermando, completando o smentendo quanto esprimiamo con le parole o i gesti. Grazie alla sua ricchezza comunicativa, lo sguardo permette di influenzare gli altri con la persuasione o il carisma; rende più efficace l'insegnare, più facile e motivante l'imparare; e nel fare musica trasmette emozioni, dà indicazioni tecniche e favorisce la sincronia del cantare e suonare insieme.
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Rivisitazioni nostalgiche, gusto retro, atmosfere d'antan: oggetto di questo volume sono le diverse forme di "passione per il passato" che da qualche anno interessano l'ambito dei consumi e delle narrazioni audiovisive. Attraverso l'analisi di diversi casi, il volume indaga il fenomeno del vintage mood proponendo una tipologia di estetiche del passato, che vanno dalle serie o film che mimano gli stili di una volta, alle riletture in chiave contemporanea di epoche cruciali per il cambiamento dei costumi occidentali, come ad esempio gli anni Sessanta. Si va così dal recupero del muto in "The Artist", al gioco di citazioni tratte da vecchi film, come in "Inglourious Basterds", o da interi generi, come in "Super8"; dal problema dell'omosessualità in "A single man" al protofemminismo di "Mildred Pierce"; fino al mondo vintage perfettamente ricostruito di "Mad Men", la serie che ha forse inaugurato la tendenza. Vengono indagate anche le colonne sonore che si ispirano al passato, poiché esse sono determinanti nel creare atmosfere d'epoca. Dallo studio emerge con evidenza che esiste oggi una diffusa memoria mediale, che passa attraverso produzioni di massa fruite da un pubblico sempre più smaliziato e capace di muoversi con disinvoltura fra cortocircuiti spazio-temporali riservati una volta a una ristretta élite di specialisti.
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Un'analisi originale del politicamente corretto come forma di comunicazione e come riflesso delle profonde trasformazioni all'opera negli ultimi decenni nel contesto delle società occidentali. A partire da una prospettiva originale come quella svedese, e da una serie di situazioni vissute in prima persona, l'antropologo Jonathan Friedman analizza il politicamente corretto come una particolare realtà sociale, e come uno strumento politico nelle mani delle nuove élite. Una realtà sintomatica di un insieme di fenomeni (l'immigrazione, il multiculturalismo, la segregazione sociale, il "declino" dello Stato-nazione, etc.) cruciali da comprendere per preservare uno spazio critico razionale e una sfera pubblica in cui sia ancora possibile discutere differenti interpretazioni della realtà. Una critica arguta del contesto moraleggiante in cui viviamo e della sua pretesa di neutralizzare il dibattito stabilendo ciò di cui si può, e ciò di cui non si deve, parlare.
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The importance of rhythm spans time and space, its significance both natural and constructed. As contemporary society challenges us to search for connection, the question of rhythm is profoundly and uniquely capable of managing the exchange and dialogue between deep narrativity and surface figurativeness.A semiotic examination of the regulative efficacy of rhythm is at the centre of The Sense of Rhythm, which frames rhythm as a characteristic of texts and narratives in order to organize and sense meaning. Rhythm is capable of creating and conveying a passionate tone, and of fostering cross-disciplinary and cross-textual convergences. An awareness and recognition of rhythmic structure allows for potential to cross-code between perception and sensation across cultures.This new edition, published for the first time in English, brings semiotician Giulia Ceriani’s research to English-speaking students and researchers across disciplines. The Sense of Rhythm serves as a foundation for interdisciplinary research, creative practices, and a unique semiotic approach to the study of rhythm.
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Relativamente giovane, la sociologia dell'ambiente ha interessi e confini ancora fluidi. Ciò spiega perché la manualistica disponibile sia spesso eterogenea. La nuova edizione di questo volume ne conferma la capacità di presentare un quadro ampio e ben articolato della materia. Sono delineati l'oggetto specifico della disciplina, le sue partizioni principali, le teorie più importanti, i metodi maggiormente utilizzati, i contributi più significativi, nella costante ricerca di un giusto equilibrio tra semplicità espositiva e rigore scientifico.
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"Sociologia delle arti" offre un affresco sui contributi della sociologia, un nuovo paio di lucenti occhiali attraverso cui vedere "i mondi dell'arte" nella contemporaneità. Il volume racconta di istituzioni egemoniche che lottano per riprodursi, di canoni artistici che mutano attraverso i social media, di politiche del genio che tentano di mascherarsi, di musei che imparano a dialogare con i loro visitatori. E ancora, narra di mostre che ridefiniscono le memorie pubbliche sfidando la ricostruzione del passato imposta dai vincitori, di popoli che difendono la loro cultura, espropriata dall'ennesima mostra egemonico-occidentale, di monumenti che commemorano passati controversi, di testi artistici che parlano il linguaggio della discriminazione etnica e sessuale, di culture che si ibridano e di altre che resistono, di piattaforme digitali e di performance artistiche. Gli "occhiali" della sociologia, dunque, permettono di guardare lontano, di acquisire un nuovo sguardo e di vedere come, ancora una volta, l'arte sia capace di rivoluzionare il mondo.
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Questo libro è stato pensato per i docenti che intendono praticare una didattica attiva nell'avviare i loro studenti alla studio e all'utilizzo della sociologia. L'architettura del testo propone una sequenza nell'apprendimento atta a sviluppare in modo progressivo e incrementale le capacità necessarie per "vedere e leggere" e analizzare le situazioni sociali in un'ottica sociologica. Ciò è facilitato dalla pratica di ricorrere a "casi decisionali", esemplificati in brevi racconti che favoriscono la riflessione sociologica: ogni capitolo si apre con la narrazione di un caso - da cui Hachen trae spunto per proporre una nuova serie di strumenti concettuali - e si conclude con un nuovo caso non commentato e proposto come esercitazione per gli studenti. Per acquisire le capacità di analisi gli studenti sono guidati attraverso cinque fasi di apprendimento. Partendo dalle connessioni sociali - proposto come concetto fondante la disciplina -, essi iniziano a far propria la capacità d'identificare le connessioni tra gli attori sociali in una data situazione, per passare a familiarizzarsi con il ricorso a molteplici prospettive teoriche per inquadrare e osservare le situazioni da visuali diverse. Seguono tre capitoli dedicati ad un approfondimento degli elementi dell'ambiente, in cui si svolgono i casi, per imparare a decodificare la cultura presente in una data situazione per comprendere le situazioni dal punto di vista degli attori sociali che le vivono; rilevare le diseguaglianze nella distribuzione delle risorse e nel potere, per capire le diverse capacità di perseguire i propri interessi; delineare i possibili scenari futuri delle situazioni basandosi sui fattori del cambiamento sociale, demografici, tecnologici e dell'azione collettiva).
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This book relates Wikipedians’ conceptions of their activities in terms of play, game, work and labour, to their views on Wikipedia and capitalism. The author identifies and compares ideology formations with each other, and with contemporary Marxist theory, providing critical evaluation of the perceived economic relation between peer production and capitalism. The book covers a range of topics including encyclopaedias and the digital revolution; Marxist approaches to cognitive capitalism; and crowdsourcing. The book richly contributes to the emerging literature of critical internet studies, providing a unique intersection of three fields of knowledge: social effects of digital technology; ideologies and politics of cognitive capitalism’s social relations; and the culture of contemporary capitalism.Wikipedia, Work and Capitalism will be of interest to students and scholars across a range of disciplines including political economy, sociology and digital cultures, as well as social activists, Wikipedians, and peer producers.
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