Figlio della più grande attrice inglese dell'Ottocento, attore egli stesso dai 17 ai 25 anni, Gordon Craig (1872-1966) nel 1896 abbandonò la carriera di attore e si dedicò allo studio dell'apparato scenico e alla direzione degli spettacoli. Sostenitore dell'assoluta priorità del regista, creatore e coordinatore di tutte le componenti della scena, arriva a teorizzare l'abolizione sia del testo letterario che dell'attore, sostituito, dalla Supermarionetta. L'autore in questa presentazione traccia il percorso dell'attività teatrale di Craig, sia teorica che pratica, e propone una nuova lettura interpretativa delle sue teorie, in particolare di quella della Supermarionetta