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Emphasizing the political nature of Greek tragedy, as theatre of, by and for the polis, Rush Rehm characterizes Athens as a performance culture; one in which the theatre stood alongside other public forums as a place to confront matters of import. In treating the various social, religious and practical aspects of tragic production, he shows how these elements promoted a vision of the theatre as integral to the life of the city - a theatre focussed on the audience.
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Un libro di sapienza teatrale, una pietra miliare dell’ormai imponente letteratura critica sulla ricerca e sull’opera di Grotowski.Stretto collaboratore di Jerzy Grotowski, Ludwik Flaszen raccoglie in questo libro programmi di sala, notevoli spunti di riflessione e una testimonianza diretta sul maestro polacco ricca, unica e, a suo modo, impagabile. Nell'insieme, un'ampia rassegna di documenti e di approfondite analisi sugli spettacoli, il parateatro, l'estetica, le idee, il carattere, la vita e persino la morte di Jerzy Grotowski con l'indicazione d'inedite aperture di ricerca. "Flaszen mira dritto al centro del problema e non guarda il resto. Il centro è la luminosa e beffarda utilità del teatro nella nostra vita. Il resto è la gloria e le sue ombre. Gloria e ombre dell'avventura ormai leggendaria che Ludwik Flaszen mise in moto convocando accanto a sé un giovane regista, ancora studente, per dirigere un insignificante teatrino nella provincia polacca. L'allievo era Jerzy Grotowski, che diventò, in seguito, il suo "maestro". Questo accadde molto tempo fa, nel 1959" (dalla Nota di E. Barba). Completano l'edizione italiana, oltre a una dettagliata Introduzione di Franco Perrelli e a una Nota di Eugenio Barba, una sezione di Testi aggiunti assente nell'edizione inglese del 2010.
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Italian text transcribed (not a facsimile reprint) from the Vatican manuscript, with table of contents.
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This is the first book to integrate practical description and theoretical analysis of the recent work of Jerzy Grotowski, the founder of Objective Drama and one of the most radical and dynamic theatre directors and performance theorists of the twentieth century.
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Per Francastel l'estetica deve riconoscere "la facoltà dell'uomo di informare ciò che lo circonda". La capacità di plasmare il mondo, i modi e le forme con cui ciò avviene sono l'orizzonte di analisi dello storico dell'arte francese. Vengono discusse qui le modalità di visione e di creazione della forma figurativa: la sua natura è indagata alla luce del suo valore di testimonianza storica, inscindibile da quello plastico.
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