Ultimi arrivi

Reines, impératrices, régentes... Autant de termes plus ou moins anachroniques - et la liste n'est pas exhaustive - qui posent la question de la place des femmes influentes dans l'Antiquité. Et pourtant, les mondes antiques sont peuplés de femmes, que les sources, littéraires ou documentaires, présentent aux côtés des puissants ; elles sont tantôt en lien et tantôt en opposition avec eux, tantôt honorées, tantôt écartées. La forme même du pouvoir qu'elles exercent, directement ou indirectement, est une source d'interrogations, tout comme les variations de la place quelles occupent dans les institutions politiques ; l'expression officielle de ce pouvoir évolue, notamment dans les périodes de crise dynastique. Les questions sur les femmes influentes sont donc multiples et, de la confrontation entre les périodes hellénistique et romaine, est né un livre polyphonique, à la confluence de recherches menées ces dernières années en France, Suisse, Italie et Allemagne, par des spécialistes de l'histoire politique.Organisé en deux parties, respectivement sur les atouts des femmes et sur leurs modes d'exercice du pouvoir, le livre fait apparaître une vingtaine de thématiques sur lesquelles le dialogue entre les deux périodes antiques est particulièrement fécond et offre des réflexions novatrices.
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La storia della repubblica romana è convenzionalmente compresa tra la caduta di Tarquinio il Superbo (510 a.C.) e la battaglia di Azio (31 a.C.). Questi due spartiacque tradizionali comprendono quasi cinque secoli, nei quali Roma compie la transizione da città-Stato a centro di un impero mediterraneo, e il suo regime politico passa da una repubblica oligarchica a una monarchia di fatto. Il volume ne propone una storia attraverso una prospettiva originale: quaranta saggi biografici, dedicati a figure di grande rilievo, ma relativamente poco note. Da Lucrezia a Livia, da Massinissa a Ponzio Telesino, da Livio Andronico a Varrone, viene tracciato il quadro di uno sviluppo complesso e multipolare. La politica, l’economia, la religione, la vita intellettuale ne emergono come livelli strettamente integrati di una vicenda storica carica di conflitti e densamente articolata nel tempo e nello spazio.
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Questo libro - già edito nella «Biblioteca Studio» nel 1996 - è una guida alle procedure delia stratigrafia, ultimo grande metodo inventato per scrivere la storia. Esso consente di decriptare il palinsesto dei monumenti e del sottosuolo, rendendo trasparenti le azioni della natura e dell'uomo concretatesi in distruzioni e costruzioni, in azioni, avvenimenti e circostanze che hanno coinvolto ampi contesti sociali e minute storie individuali. Con le sue abilità artigianali, storiche e scientifiche, lo stratigrafo penetra nelle campagne, nelle città e negli oggetti traducendone l'essenza più intima in una lingua comprensibile, in un racconto. La grammatica per scavare e comprendere qualsiasi «stato di cose» rimanda agli ordini di idee della cultura indiziaria, di cui si avvalgono geologi, paleontologi, storici dell'arte, psicanalisti e investigatori, i quali li hanno a loro volta appresi dalla semeiotica medica. La cultura indiziaria viene qui intesa in quell'indissolubile intreccio di fiuto sagace e di metodo rigoroso che solo consente di raggiungere con serietà la logica profonda e peculiare del sommerso.
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