In questo libro filosofi ed economisti di fama, noti come studiosi e per il loro impegno politico, intrecciano le categorie filosofiche con quelle economiche, in modo trasgressivo rispetto a qualsiasi demarcazione scolastica di presunte autosufficienze disciplinari. Le riflessioni principali svolgono analisi e avanzano tesi che, con taglio magistrale e in un confronto vivace, si collocano tutte lungo una linea di critica dell'assetto attuale della teoria e della prassi economica. Il punto di convergenza è la visione dell'umano preso nel suo insieme. Ciò comporta il superamento della figura unilaterale dell'homo oeconomicus, sia che si proponga di "uscire dall'economia", sia che si sostenga il radicale cambiamento del paradigma utilitaristico ancora dominante per costruire un'economia orientata alla vita buona e al rapporto non predatorio con la natura. I saggi affrontano, da una prospettiva etico-filosofica attenta anche all'antropologia e alla dimensione religiosa, i molteplici rapporti dell'economia con il lavoro, le tecnologie, la questione ecologica, i temi della povertà e della diseguaglianza. Chiude il quadro la considerazione dell'economia in figure fondamentali della storia del pensiero. Al lettore viene offerto pure un documento eccezionale di Luigi L. Pasinetti, nel quale si richiama l'economia alla responsabilità della destinazione universale dei beni. Contributi di: Romano Prodi, Gaël Giraud, Serge Latouche, Roberto Mancini, Enrica Chiappero-Martinetti, Stefano Zamagni, Luigi L. Pasinetti; Giuseppe Goisis, Luca Grion, Angela Michelis, Aurelio Rizzacasa, Marcella Serafini, Daniela Verducci, Gian Luigi Brena, Santino Cavaciuti, Calogero Caltagirone, Ezio Gamba, Giovanni Giordano, Riccardo Roni, Giovanni Salmeri, Tommaso Valentini, Giuseppe Bonvegna, Marco Damonte, Maria Laura Giacobello, Riccardo Pozzo, Umberto Regina, Arianna Fermani, Michele Indellicato, Markus Krienke, Luciano Malusa, Simona Langella, Giovanni Turco.