Ultimi arrivi

Um verdadeiro livro didático sobre magia prática. Educação, amizade, sedução, parentalidade, política, arte, comércio, guerra, tudo depende de um forte componente "espetacular". Este livro é uma mina de tesouro cheia de saberes surpreendentes e úteis sobre como os atores se comportam em cena, em todas as partes do mundo, ilustrado com uma profusão de fotos e desenhos igualmente surpreendentes e úteis. Mudras, minuetos, máscaras, ritual, biomecânica, dramaturgia, ritmo, encenação, improvisação, semiótica, trabalho com os pés, maquiagem, coreografia, mitologia e outros fenômenos que refletem diferentes aspectos de toda a gama da atuação humana são analisados com ênfase nos significados espirituais, comunicativos, sociais e estéticos de cada tipo de comportamento cênico. Este livro é um exemplo vibrante daquilo que o antropólogo Clifford Geertz chama de "densa descrição". A sociedade é um espetáculo. A cultura é um espetáculo. Nós somos atores e também podemos ser bons nisso
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Este libro, en forma de diccionario, es la guía perfecta para entender de manera profunda el arte de la interpretación. O en palabras del Journal of Dramatic Theory and Criticism, de USA, estamos ante “el libro más importante sobre la técnica de la interpretación escrito después de ‘Hacia un teatro pobre’ de Grotowski”. Nacido en paralelo con los trabajos de la Escuela Internacional de Antropología Teatral (ISTA), fundada y dirigida por Eugenio Barba, con la colaboración de muchos maestros de teatro, docentes, actores y directores de todo el mundo, se ha convertido, con la colaboración de Nicola Savarese, en una referencia fundamental que ayuda tanto a estudiantes como a profesionales, que ilumina a especialistas y que compromete a académicos. Imprescindible para todos los amantes de las artes escénicas.Ilustrado con más de seiscientas imágenes, es fruto de la investigación en todos los mundos teatrales o parateatrales, el trabajo de búsqueda en los orígenes y en todas las edades del teatro en las distintas culturas de Oriente y Occidente. Sus páginas nos muestran las huellas, pero sobre todo el camino para penetrar en el arte secreto del actor, entendido como patrimonio de la cultura escénica universal.
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Questo libro, col titolo "Anatomia dell'attore", è stato pubblicato per la prima volta nel 1982 come risultato delle prime sessioni della Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale (ISTA) fondata e diretta da Eugenio Barba, con la collaborazione di maestri di teatro, docenti, attori e registi provenienti da tutto il mondo. Dal 1980, le sessioni dell'ISTA si sono moltiplicate e il volume ha aggiunto, nel tempo, sezioni, brani e immagini senza però cambiare la sua caratteristica di dizionario-album, con un intenso rapporto fra testo e figure (più di 700), e la creazione di sorprendenti accostamenti di forme nel tempo e nello spazio. La semplicità di questo schema adatto ad essere subito compreso da insegnanti e studenti di teatro - ma anche da artisti della visione come disegnatori, pittori, architetti e scultori - ha fatto di quest'opera un classico vademecum che è stato tradotto, e più volte, in molte lingue (francese, inglese, spagnolo, portoghese, giapponese, turco, ceco, serbo, russo, cinese). Una esauriente bibliografia e un indice analitico completano l'apparato di un'opera che non deve mancare negli scaffali degli attori
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Questo libro, col titolo "Anatomia dell'attore", è stato pubblicato per la prima volta nel 1982 come risultato delle prime sessioni della Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale (ISTA) fondata e diretta da Eugenio Barba, con la collaborazione di maestri di teatro, docenti, attori e registi provenienti da tutto il mondo. Dal 1980, le sessioni dell'ISTA si sono moltiplicate e il volume ha aggiunto, nel tempo, sezioni, brani e immagini senza però cambiare la sua caratteristica di dizionario-album, con un intenso rapporto fra testo e figure (più di 700), e la creazione di sorprendenti accostamenti di forme nel tempo e nello spazio. La semplicità di questo schema adatto ad essere subito compreso da insegnanti e studenti di teatro - ma anche da artisti della visione come disegnatori, pittori, architetti e scultori - ha fatto di quest'opera un classico vademecum che è stato tradotto, e più volte, in molte lingue (francese, inglese, spagnolo, portoghese, giapponese, turco, ceco, serbo, russo, cinese). Una esauriente bibliografia e un indice analitico completano l'apparato di un'opera che non deve mancare negli scaffali degli attori.
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Il saggio che qui si presenta, "Écoute, mon ami", di Louis Jouvet, tradotto in italiano da Dina Saponaro e Lucia Torsello, con una nota di Franca Angelini, è di quelli che conciliano gli amateurs col teatro e confortano gli studiosi, di fronte allo smarrimento che la povertà teorica e innovativa del teatro di oggi può provocare. Perché siamo di fronte a un saggio non sistematico ma forse proprio per questo folgorante, col quale si penetra in quello che Jouvet chiama il "segreto" dell'attore, segreto da svelare, da testimoniare rivelandolo. Pubblicato postumo nel 1952, "Écoute, mon ami" apparve dopo appena due anni in traduzione italiana. A distanza di oltre cinquanta anni è sembrato opportuno ripensare con diversa consapevolezza critica a questo scritto. È nata così l'idea di una nuova traduzione, che ci auguriamo possa rendere più chiare al pubblico di oggi le intenzioni dell'autore nonché la musicalità, il movimento e la struttura del testo, la cui circolarità interlocutoria ed accattivante trasmette, chiarisce, ribadisce un nodo centrale del pensiero di Jouvet: l'importanza che per ogni comédien ha il pensare le proprie sensazioni nella costruzione della propria consapevolezza esistenziale ed artistica.
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Il settecento è un campo aperto agli studi storici. Davvero poco sappiamo della vita dei ballerini e delle compagnie, come dei teatri, dei collegi e più in generale delle espressioni di danza maturate nelle diverse città e regioni d'Europa. La cultura di danza non può fare a meno, nel processo di continua invenzione del suo esistere, di conoscere con precisione il proprio passato, per il diluirsi della densità dei valori complessi che sorreggono la sua dimensione sociale ed artistica
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