Questo volume riunisce insieme gli scritti fondamentali di Edward Gordon Cralg: L’arte del teatro, silioge di saggi che apparvero dapprima sulla rivista «The Mask» e furono raccolti in volume nel 1911, in cui Craig delinea la sua poetica scenica, nel momento in cui credeva di riuscire a realizzare la sua idea di teatro; una scelta da Per un nuovo teatro (1913) concreto approccio di Craig alla realtà del palcoscenico e dei testi drammatici; Scena (1923), affascinante saggio in cui proietta in una dimensione storica l’esperienza mitica della Supermarionetta (ossia l’attore perfetto, disincarnato) e degli Screens (scene tridimensionali dalle infinite possibilità di movimento), rivelandone egli stesso il valore di utopia assoluta. Delle sue idee rivoluzionarie (postulava fra l’altro l’indipendenza del regista dall’autore) si è appropriato in parte il teatro moderno: in parte sono considerate ancora «d’avanguardia». Tuttavia già ai suoi tempi esse richiamarono l’interesse del mondo teatrale, che si provò anche a metterle in atto, con scarso esito, o perché le scenografie erano troppo lontane dalla concezione realistica dominante, o per ragioni pratico-economiche (furono di questo tipo quelle che ruppero il sodalizio fra Craig e la Duse), o perché Craig pretendeva di avocare a sé anche la direzione degli attori. Gli scritti di Craig hanno comunque portato nel teatro un soffio innovatore e costituiscono tuttora la croce e la delizia di tutti coloro che si interessano di arte drammatica