Ultimi arrivi

"Otello" accompagna la ricerca artistica di Stanislavskij dal periodo giovanile alla maturità, dall'iniziale adesione al naturalismo al metodo delle azioni fisiche. Nel corso di un quarantennio, il personaggio e la tragedia di Shakespeare sollecitano Stanislavskij a confrontarsi con la tradizione del grande attore e a definire i mezzi con cui rinnovare la pratica della scena. Il paradigma della sua visione del teatro è ricostruito attraverso i documenti, pressoché sconosciuti in Italia, costituiti dalle note di regia per le due versioni dell'"Otello", del 1896 e del 1930, integrati dai riferimenti alle altre sue opere.
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This book deals with one of the most important sources of the Stanislavsky System - Yoga, its practice and philosophy. Sergei Tcherkasski carefully collects records on Yoga in Stanislavsky's writings from different periods and discusses hidden references which are not explained by Stanislavsky himself due to the censorship in his day. Vivid examples of Yoga based training from the rehearsal practice of the Moscow Art Theatre and many of Stanislavsky's studios (the First Studio in 1910s, the Second Studio and Opera Studio of the Bolshoi Theatre in 1920s, Opera-Dramatic Studio in 1930s) are provided. The focus of Tcherkasski's research consists of a comparative reading of the Stanislavsky System and Yogi Ramacharaka's books, which were a main source for Stanislavsky. Accordingly, Tcherkasski analyzes elements of the System based on Yoga principles. Among them are: relaxation of muscles (muscular release), communication and prana, emission of rays and reception of rays, beaming of aura, sending of prana, attention, visualizations (mental images). Special attention is paid to the idea of the superconscious in Yoga, and in Ramacharaka's and Stanislavsky's theories. Tcherkasski's wide-ranging analysis has resulted in new and intriguing discoveries about the Russian master. Furthermore, he reveals the extent to which Stanislavsky anticipated modern discoveries in neurobiology and cognitive science. In this book Tcherkasski acts as a researcher, historian, theatre director, and experienced acting teacher. He argues that some forty per cent of basic exercises in any Stanislavsky based actor training program of today are rooted in Yoga. Actors, teachers, and students will find it interesting to discover that they are following in the footsteps of Yoga in their everyday Stanislavsky based training and rehearsals
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This text documents the tumultuous lives and flamboyant careers of three formative figures in the world of kabuki, riddled with the sex and intrigue that pervaded the early theatre
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La dimension incontestablement littéraire des œuvres théâtrales de l'Antiquité ne doit pas faire oublier les aspects plus matériels et plus concrets de spectacles qui étaient aussi visuels et qui requéraient la présence sur scène de ceux auxquels nous réservons le terme générique d'acteurs. Il est de nombreuses manières d'étudier les multiples facettes de ce métier et d'analyser toutes les connotations, positives ou négatives, qui y sont attachées.Si les spécialistes du monde grec s'intéressent logiquement à la genèse et aux pratiques dramatiques des comédiens, tragédiens ou simples amuseurs ; les historiens de Rome sont plus sensibilisés à l'infamie dans laquelle le droit reléguait l'acteur et aux relations souvent complexes que ce dernier entretenait avec le pouvoir, aristocratique ou monarchique.Les organisateurs du colloque organisé à Tours les 4 et 5 mai 2002 se sont proposés comme objectif de répondre aux différentes questions que soulève le statut de l'acteur en laissant la parole à des spécialistes internationaux des spectacles antiques (Canada, France, grande-Bretagne, Italie) et en prenant le parti d'une diachronie qui va de la naissance du théâtre jusqu'à l'Antiquité tardive. Les principaux thèmes abordés au cours de cette rencontre ont été regroupés en quatre parties : la naissance d'un monde professionnel ; l'identification de l'acteur ; l'acteur dans la cité ; l'acteur face au pouvoir.
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La scoperta, nella Real Biblioteca di Madrid, di un quaderno di appunti di un comico professionista della fine del Cinquecento (manoscritto II-1586), oltre ad altri fogli di appunti dello stesso autore (manoscritto II-1391), mette a disposizione un materiale di grande importanza per arricchire la conoscenza che fino a oggi si aveva dei comici della prima generazione della cosiddetta Commedia dell’Arte e del loro metodo di lavoro. Appartenenti a Stefanelo Botarga, uno dei membri della compagnia di Zan Ganassa – compagnia che operò in Spagna durante l’ultimo terzo del xvi secolo – questi manoscritti apportano un contributo prezioso alla conoscenza degli spettacoli che i comici italiani introdussero nella Penisola Iberica e permettono di studiare l’interrelazione tra il teatro spagnolo e quello dei comici italiani. In questo libro si presenta l’edizione del più ampio di questi manoscritti, il II-1586 della Real Biblioteca, che contiene, oltre a numerosi canovacci e prologhi, i materiali letterari che servirono da tessuto verbale per gli spettacoli portati sulle scene da questo attore. L’edizione è accompagnata da uno studio critico nel quale, a fianco delle informazioni relative al codice (descrizione, provenienza, attribuzione, datazione, ecc.), si fornisce una interpretazione generale degli appunti e dei testi eterogenei contenuti nel manoscritto e si riuniscono le notizie conosciute sull’attività delle compagnie italiane nella Spagna del Cinquecento e, in particolare, quelle di Zan Ganassa e del suo compagno Botarga
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